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mercoledì 11 febbraio 2009

PUNTO G - prima parte

mercoledì 11 febbraio 2009
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Il punto G, dal nome del suo scopritore Ernst Gräfenber, è una massa di tessuto erettile larga come una monetina che si trova nella parete anteriore della vagina (dietro l’osso pubico), a una profondità di circa 5 cm.
Negli antichi testi tantrici viene chiamato anche saspandana «punto del piacere», «punto della beatitudine» o «punto sacro».
Il punto G non reagisce immediatamente quindi va stimolato per un po’ prima che dilatandosi e cambiando struttura possa dare tutto il piacere di cui è capace.
Molte donne dicono che essere stimolate nella zona del punto G con il dito procura loro orgasmi più intensi rispetto alla penetrazione normale. Alcune preferiscono un tocco più forte, altre più lieve. Si tratta comunque di spingere un po’ ma senza esagerare.


Certo non tutte le donne reagiscono allo stesso modo alla stimolazione del punto G, per alcune si tratta di un’esperienza poco significativa, addirittura fastidiosa e dolorosa.

COS'E' IL PUNTO G

Alcuni medici lo definiscono «una zona di sensibilità tattile - erotica sulla parete anteriore della vagina», altri lo chiamano «una piccola massa di tessuto erettile» oppure «corpo spugnoso uretrale» o lo associano alle ghiandole parauretrali che circondano l’uretra femminile.
Il punto G è in realtà un’area della vagina più che un punto. É verosimilmente composto da residui di tessuto prostatico maschile che producono un secreto liquido del tutto diverso dall’urina e molto simile al liquido seminale maschile (ovviamente non contiene spermatozoi). La presenza del tessuto prostatico maschile nella donna non meraviglia perché è solo alla sesta settimana dal concepimento che iniziano a delinearsi le differenziazioni sessuali. Prima di questa data gli embrioni umani sono tutti uguali e ovaie e testicoli si sviluppano da una struttura comune.
Il liquido secreto dalla stimolazione del punto G può essere espulso a piccoli fiotti a seguito delle contrazioni muscolari che si sviluppano nelle strutture genitali durante l’orgasmo. L’emissione di tale secrezione avviene attraverso l’uretra, ultimo tratto delle vie urinarie, e proprio questo fa sì che possa essere confuso con l’urina, ma in realtà si tratta di una vera e propria eiaculazione femminile.

STORIA DEL PUNTO G

La scoperta del punto G di Gräfenbergnel 1950 non venne presa in considerazione dal mondo scientifico e i pochi medici che condivisero la sua opinione vennero considerati un po’ pazzi.
Nonostante diverse ricerche solo nel 1980 Alice Ladas, Beverly Whipple e Jhon Pery pubblicarono i loro studi su 131 persone affermando che:
- C’è un punto all’interno della vagina che è estremamente sensibile a una forte pressione. Si trova nella parte anteriore della vagina, a circa 5 cm dall’apertura.
- Il punto esatto è stato trovato in tutte le donne esaminate.
- Se stimolato in modo giusto, il punto G si gonfia e provoca l’orgasmo in molte donne.
- Al momento dell’orgasmo eiaculano attraverso l’uretra un liquido.
- Come risultato della stimolazione del punto G spesso le donne hanno una serie di orgasmi.
- Molte donne credono di urinare e sono quindi imbarazzate dall’eiaculazione. I loro partner, pensando la stessa cosa, spesso le irridono, uno dei motivi per cui molte di loro hanno imparato a trattenere o a nascondere l’orgasmo.
- È da considerare quindi che le divergenze nei risultati delle varie ricerche sul punto G non dipendono dalla sua esistenza o non esistenza, ma solo dalla metodologia di ricerca.


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